Oggi
voglio mostrarvi quali siano i meccanismi che entrano in gioco nella satira. In
questi giorni, dopo i tragici fatti di Parigi, si è dibattuto molto sulla
qualità e le caratteristiche della satira.
Allora…
oggi niente articoli comici, ironici, ridanciani; voglio solo porre in evidenza
le sottigliezze intellettuali che portano alla stesura di un pezzo satirico.
Sì,
perché qua non si parla di comicità grossolana, volgare… prenderò a modello
proprio ciò che avviene nella mia mente.
Il
primo passaggio è quello di mettere il cervello in movimento, lasciarsi
bombardare dalle idee più disparate, valutando le migliori e scartando quelle
becere… ecco, vediamo, cosa sta avvenendo in questo periodo… l’elezione del
Presidente, il patto Renzi-Berlusconi, la vittoria della sinistra in Grecia,
l’Isola dei Famosi, no… ma c’è Rocco Siffredi, il pornodivo! No, non mi lascio
tentare, ho detto niente battute da caserma!
Dunque…
in mezzo alla nebulosa mentale, selezionare un’idea che possa funzionare,
quello della Grecia e l’Unione Europea, il contrasto con la Merkel, ci si può
scherzare su un bel po’… vediamo… oppure, dove fanno l’Isola dei Famosi? Ah,
sì, in Honduras… perfetto, ottimo gioco di parole! Rocco Siffredi e l’Honduras,
trovato! No, non posso… la satira deve essere intelligente, accattivante, deve
stimolare il lettore, non può limitarsi a qualche battuta da bar… ce la posso
fare!
Riprendo
il filo… quindi… dicevo che in certi casi la luce te la dà una frase, una
chiusura, una freddura sulla quale costruire il pezzo…pensa, pensa… ad esempio…
in questo momento non mi viene niente in mente… però se ci penso, con finezza e
acume… “Forza Rocco! All’Isola sarai l’unico a tenere duro!”, questa sì che fa
ridere… ma no, non posso scadere in questo modo, nemmeno nei bagni della
scuola… so che posso fare di meglio.
La
sinistra in Grecia… lì devo concentrami… il regalo dei Greci alla Merkel… ho
trovato! Si potrebbe scrivere qualche riferimento al cavallo di Troia… magari
con un gioco di parole lo collego a Siffredi, “tu sì che puoi resistere!”…
basta, non è possibile, è una fissazione, troppi film di Alvaro Vitali
nell’adolescenza. Hai potuto leggere i grandi letterati, il teatro comico
antico, i migliori romanzieri e filosofi e poi… la tua formazione
adolescenziale fatta di Alvaro Vitali e la Fenech all’improvviso spunta sempre
fuori e prende il sopravvento.
Però
vi assicuro che sono meglio di così, quando mi ci metto sono un umorista
sottile e mirato, le battute a doppio senso nemmeno mi fanno ridere tanto, vi
prego, credetemi almeno sulla parola… datemi un secondo, un secondo solo vi
prego, un secondo mi basta… mica io sono Rocco!
Maurizio
Colucci
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