Diventato maggiorenne decise di commettere la più grande
stupidaggine della sua vita, rubare un’auto, niente di speciale, una berlina di
scarso valore; rubarla per sfasciarla e poi rivendersi a buon mercato i pezzi
di ricambio. Beccato! Lui e altri due suoi amici.
Arrivò la galera, un anno e mezzo, non di più, ma sufficiente a cambiarti la vita. Salvatore non si voleva convincere di essere cattivo, voleva un lavoro onesto, voleva che gli altri si dimenticassero di ciò che aveva commesso. Però, soltanto con la licenza media non si va da nessuna parte, specialmente in una mediocre città del meridione.È sempre una donna a poter cambiare realmente la vita. Lisa non era bella, l’avresti confusa facilmente con altre centomila, eppure aveva una buona qualità: si era innamorata di Salvatore incondizionatamente, lottando contro la sua famiglia, contro i suoi stessi pregiudizi, contro le poche amiche, insignificanti come lei.Salvatore quando era solo piangeva, voleva sposarla, voleva una famiglia, ma dove trovare i soldi?Mentre a Messina passavala Vara
si ricordò della sua minuscola e superstiziosa fede.I tiratori
durante la Festa
dell’Assunta tendevano le corde, la folla gridava Viva Maria, gli applausi
scroscianti, la commozione, il sudore e la fatica, le bestemmie di quei devoti
contraddittori.Salvatore
saltò la siepe che divideva la strada dal marciapiede, si tolse le scarpe e si
mise a correre verso le corde.Viva Maria
gridava, e c’era tutto il suo passato, i soprusi del carcere, la preghiera di
una vita che voleva rinascere. Correva attaccato alla fune, tirava anche lui la
sua vara come un’invocazione d’aiuto alla Madonna, a Dio. I piedi gli
sanguinavano sull’asfalto bagnato per far slittare la macchina votiva, il
sudore gli colava sulla fronte, le gambe gli cedevano per la fatica.Viva Maria,
e arrivò a Piazza Duomo, tra il battimani della folla e la retorica
ecclesiastica del vescovo. Alzò lo sguardo verso la Vergine , lì in alto sulla
Vara, e pianse, pianse molto; per se stesso, per il carcere, per Lisa, per il
coraggio ritrovato nell’affrontare il futuro.
Arrivò la galera, un anno e mezzo, non di più, ma sufficiente a cambiarti la vita. Salvatore non si voleva convincere di essere cattivo, voleva un lavoro onesto, voleva che gli altri si dimenticassero di ciò che aveva commesso. Però, soltanto con la licenza media non si va da nessuna parte, specialmente in una mediocre città del meridione.È sempre una donna a poter cambiare realmente la vita. Lisa non era bella, l’avresti confusa facilmente con altre centomila, eppure aveva una buona qualità: si era innamorata di Salvatore incondizionatamente, lottando contro la sua famiglia, contro i suoi stessi pregiudizi, contro le poche amiche, insignificanti come lei.Salvatore quando era solo piangeva, voleva sposarla, voleva una famiglia, ma dove trovare i soldi?Mentre a Messina passava
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