In
esclusiva, una intercettazione telefonica che vi sorprenderà.
Santoro:
Pronto, Renzi? Sì, ciao… sono Michele Santoro… posso darti del tu vero?”.
Renzi:
Ma certo! Siamo entrati in una nuova epoca, una nuova dimensione politica, non
puoi mettere il rullino nello smartphone…
S:
Sì lo so… senti, Matteo, avrei un favore da chiederti… sai abbiamo una forte
crisi di ascolti noi che facciamo i talk-show. Non solo io, anche Floris che
doveva fare il botto a La Sette, e pure gli altri. Insomma, la gente ci guarda
sempre meno.
R:
Certo, è il cambiamento in atto… non puoi mettere il disco di vinile nel
lettore mp3… ma dimmi, caro Michele, come posso aiutarvi?
S:
Sai, Renzi, quelli vicini a te mi hanno detto che tu sei un tipo disponibile,
che cerchi di accontentare tutti, basta che non siano sindacalisti… o si
chiamino Fassina.
R:
Fassina chi? Questa allora mi è venuta troppo bene, la ripeto sempre, è una
goduria…
S:
Ecco, superpremier, hai dato gli ottanta euro ai lavoratori dipendenti, dicono
che ora assumi i precari della scuola, vuoi fare contente le imprese abolendo
l’articolo 18… dunque… non è che potresti darci qualche argomento… ecco,
diciamo qualche argomento per attaccarti, così facciamo salire gli ascolti?
R:
Ma non vi basta tutta la questione economica, i consumi che arrancano, le
riforme con Berlusconi?
S:
Sai, Matteo, alla gente non frega più niente di ‘sta roba qui… si sono
scocciati!
R:
Allora cercate un diversivo… qualcosa di accattivante.
S:
E che? Non ci ho già provato? Una volta mi sono messo a litigare con Travaglio,
un’altra volta ho portato le Femen che hanno ballato con le tette al vento per
protestare contro il Papa… dovrei raschiare il fondo del barile, magari ci
metto i matrimoni gay e le teorie del complotto su Kennedy e l’11 settembre!
Però le nostre ricerche di mercato ci dicono che queste cose non importano più
a nessuno.
R:
E quindi, caro Santoro, io come potrei aiutarvi?
S:
Guarda, Matteo… la nostra idea è semplice, ma ci vuole il tuo supporto… come
posso dirti… al tempo di Silvio c’era tutto un materiale umano… non so se mi
capisci…
R:
Stavolta non ti seguo. Santoro, devi essere più chiaro, non è che possiamo
mettere la legna da bruciare nel motore diesel!
S
(ripetendo tra sé: “Vabbè, questo con
‘sta mania del paradosso futuristico non la finisce più”): Renzi, cerco di
spiegarmi… non avresti qualche amico, in mezzo ai tuoi poteri forti, qualche
amico che sia pure spacciatore, tipo Tarantini? O magari un truffatore, come
Lele Mora? Prostitute alle quali affidare minorenni ne conosci? O forse un
affarista da quattro soli, come Lavitola? Ti preso, dimmi si sì!
R:
Santoro! Ma come ti permetti!
S:
Per favore, ti prego! Almeno un’amante, una scappatella… con la Boschi? Che ne
pensi? Non mi dire che la Boschi non ti piace… è proprio bona… mi fai una bella
tresca con lei, anche solo uno sguardo languido, un pensiero impuro… Matteo,
aiuta anche noi dei talk! Tu al massimo ti abbracci con il koala… mica posso
fare tre ore di diretta sul koala?
R:
Ma falla finita! Ma che fai? Ora piangi… singhiozzi… ti disperi… Santoro,
fattene una ragione! Non possiamo mettere il calamaio con l’inchiostro nella
stampante laser… vabbè, questo è andato… Del Rio, parlaci tu, io vado a dare le
scatolette al koala… se avessi saputo quanto consumava sto coso peloso, glielo
affibbiavo alla Merkel…
Il sottosegretario Del
Rio prende il telefono e sente in lontananza le grida affrante di Santoro: Silvio,
dove sei? Silviooooo…. Perché mi hai lasciato? Silvio…. Dammi un bel festino
erotico con le vecchiette dei servizi sociali… Silvioooooo….
Maurizio
Colucci
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