sabato 16 maggio 2020

I lieti giorni del Corona (33)

I lieti giorni del Corona (33)

Diario semiserio

Scena prima.
Luogo: Cervello
Tempo: dormiveglia mattutino.

Maurizio 1: Finalmente da lunedì si potrà uscire un po’ di più, anche con la famiglia, si potrà stare all’aria aperta, meno limitazioni. Era ora!
Maurizio 2: Ma come “era ora”? Uscire? Ma stai scherzando? Prima si usciva, quell’ora per fare la spesa e poi basta. Vuoi dire che finisce tutto?
Maurizio 1: tutto tutto no, però sarà bello iniziare a riprendersi la propria vita, avere dei ritmi più normali, com’era prima.
Maurizio 2: Com’era prima? Forse tu non ti ricordi com’era prima. Avevamo ritmi normali? Io me la sto godendo dall’otto marzo, le ultime volte che dormivo così sarà stato quando avevo sei mesi.
Maurizio 1: Ma no! È che ti sei assuefatto alla quarantena, hai paura di uscire, ti sei disabituato al nostro modello di vita. Però quante cose ti mancano eh?
Maurizio 2: Quante cose mi mancano?
Maurizio 1: Scusa, ma ogni volta che termino il discorso, devi andare a ripetere l’ultima frase in forma di domanda.
Maurizio 2: L’ultima frase in forma di domanda?
Maurizio 1: Vabbè, come non detto, del resto sei una proiezione della mia coscienza, da qualche parte devi riallacciare il discorso per avere l’incipit e rielaborare il tuo.
Maurizio 3: Ma come parli complicato, devi farci il professore pure a casa?
Maurizio 1: E questo chi è?
Maurizio 2: E questo chi è?
Maurizio 1: Senti Maurizio 2, così non se ne esce.
Maurizio 2: Come non se ne esce? Non hai detto tu che da lunedì si esce?
Maurizio 3: Uscite, va bene, però quando rientrate in casa lavatevi le mani!!!”.
Maurizio 2: Perché urla in questo modo?! Sembra proprio lei…
Maurizio 1: Infatti; non hai capito ancora chi è?
Maurizio 2: Chi è?
Maurizio 1: Sorvolo sulla tua ennesima ripetizione. È Maurizio 3, il succube.
Maurizio 3: Io non sono succube; semplicemente a forza di obbedire, di dare ragione a mia moglie a prescindere, di avere i neuroni stimolati in maniera impetuosa dal nervo acustico percosso dalla sua voce, ormai ho assunto i suoi modi, le sue parole, ho fatto mio il suo parere, comprese le urla.
Maurizio 1: Appunto, succube, come dicevo io. Però, ti prego adesso stiamo provando a ragionare con Maurizio 2, e la cosa è abbastanza faticosa per colpa di alcuni meccanismi mentali non abbastanza oleati. Potresti evitare di gridare: Lavatevi le mani?
Maurizio 4: Il problema è che io ho fame. Stamattina ci vuole granita e brioche, e non sento ragione! Quindi smettetela di parlare e alziamoci, che ho lo stomaco vuoto che mi balla la lap dance attorno al diaframma
Maurizio 2: Wow che metafora! È un fantasista della parola.
Maurizio 1: Sì, è arrivato Leopardi. E’ il numero quattro, pensa sempre e solo a mangiare. Qui stavamo discutendo di una cosa seria, del fatto che lunedì si esce….
Maurizio 4: Si esce? E cosa ci compriamo? Ho una lista di pasticcerie da visitare, non ci vado da due mesi.
Maurizio 1: Quali pasticcerie! Quali bar! Non si può fare un discorso un tantino più elevato in questo cervello. Appena scende la glicemia, qui non si capisce più nulla.
Maurizio 2: Ma dobbiamo andare anche nei negozi? Abbigliamento, scarpe? Ti prego no… Io con due tute mi sono fatto l’intera primavera, è stata una meraviglia!
Maurizio 3: E sei un’indecenza! Ma ti sei guardato? Sembri uno straccione!
Maurizio 1: Daniela ti preg…. Ehm, ho sbagliato. Maurizio 3, per favore. Capisco che hai assunto i suoi pareri, però dobbiamo provare a fare una discussione un po’ più pacata.
Maurizio 5: Ragazzi, ne ho letto una e mi ha fatto ridere troppo. L’altro giorno l’ho detta a mio figlio Giosuè, quando per scherzo mi ha chiesto se era stato adottato. Gli ho risposto: ti pare che se avessimo potuto scegliere, avremmo scelto te? Troppo forte!
Maurizio 1: Ecco, è arrivato! Lo sapevo che lo avremmo svegliato, il battutista, quello che manda sempre tutto in caciara, il re della freddura scema… ma lo sai che te la ridi solo tu, caro signor cinque? La gente ti sorride solo per compiacerti, per non darti un dispiacere…
Maurizio 5: Ti sei svegliato inacidito?
Maurizio 4: Veramente non ci siamo ancora svegliati, ed io ho una voragine nello stomaco!
Maurizio 1: Con questi due non si può fare una discussione seria, vero Maurizio 2? Maurizio 2, Maurizio 2? Ma che fa? Si è riaddormentato… Ne avevo uno che era un minimo in grado di ragionare… svegliati, per favore, sveglia!!!
Maurizio 2: Ehi Daniela, che c’è? Perché urli?
Maurizio 1: Non è Daniela, sono io!
Maurizio 2: Ma che ti ho fatto? Siamo ancora in quarantena, non ci insegue nessuno, ci stiamo riappropriando dei nostri tempi, e l’ho detto anche con tutte le P e le R al posto giusto, e non è facile alle sette di mattina
Maurizio 4: Le sette? Basta, mando l’impulso alle palpebre, così si aprono e poi di corsa al bar per le granite.
Maurizio 5: Siamo nelle mani di Dio, speriamo che non applauda!
Maurizio 1: Cambia disco, ‘sta battuta la ripeti sempre.
Maurizio 5: Mi fa troppo ridere!
Maurizio 2: Ragazzi ho sonno…
Maurizio 4: Ed io ho fame, spero che anche il pranzo sia una cosa buona.
Maurizio 3: Prima del pranzo, lavatevi le mani!!!
Maurizio 1: Ma cosa gridi?
Maurizio 5: Lascialo in pace, anzi abbiamo trasformato la cosa in un tormentone divertente.
Maurizio 4: Sì ma non si può urlare in questo modo.
Maurizio 2: Io mi ero riaddormentato.
Maurizio 1: Ed io vi odio tutti e quattro! Ammasso di sinapsi inutili.
Maurizio 4: Come ti permetti? Addossooooo!
Maurizio 3: Sì, ma dopo che lo picchiate, lavatevi le mani!!!

Conclusione: rissa nella corteccia prefrontale. Agitazione nel dormiveglia, sogni mattutini irrequieti

Scena 2

Maurizio 6: Ma cosa è successo qui? Guarda che macello!?
Maurizio 7: Mi sembra il frutto di una rissa. Ci sono neuroni sparsi in mezzo a tutto il liquor.
Maurizio 6: Sarà stata la solita discussione tra quei cinque, se ci fossi stato io?
Maurizio 7: è arrivato quello religioso! Sei in missione permanente per conto di Dio? Devi portare la pace tra i popoli? E chi sei, San Francesco?
Maurizio 6: Ma perché mi devi sempre prendere in giro? Io ti prendo in giro per le tue futili manie da scrittore? Anzi, certe volte le assecondo pure... Chi ti dà materia prima, quando ti metti a scrivere quei versi? Come lo chiami tu? Il tuo filone religioso… nemmeno fossi Alessandro Manzoni!
Maurizio 7: Vabbè, lasciamo perdere i nostri battibecchi. Mi è venuta un’idea per il nuovo episodio del diario, quanto me l’appunto prima che svanisca. La intitolerò: “Rissa nella mente”. Ti piace? Ma mi stai ad ascoltare? Cosa stai facendo?
Maurizio 6: S
cusami, mi ero distratto… sai è il momento delle preghiere del mattino, ero arrivato all’esame di coscienza e stavo aggiornando la lista dei miei peccati. Secondo te, dammi il tuo parere, il gelato piccolino non è peccato di gola, giusto? Se invece sono tanti piccolini… come funziona?

Maurizio Colucci

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