domenica 24 maggio 2020

I lieti giorni del Corona (35)

I lieti giorni del Corona (35)

Diario semiserio

Pensavate realmente che avrei terminato tutto così? Non piangete stuoli e stuoie dei miei ammiratori! Ho ancora qualcosa da dire, oggi ad esempio voglio dare in diretta la parola ai miei lettori, come si fa alla radio. Però non voglio solo applausi e apprezzamenti, anche qualche critica costruttiva, perché è importante raccogliere le opinioni di tutti per imparare.
Ciao, chi sei e da dove chiami?”.
Sono Giusy, di Palermo. Trovo sempre il link al tuo blog su Facebook e ti seguo dall’inizio, dalla prima puntata del diario”.
Ciao Giusy. È un piacere conoscerti. Spero che sia stato di tuo gradimento”.
Certamente! Guarda… mi sono fatta un sacco di risate, troppo divertente! Ma come ti vengono le idee? È stata una bella compagnia durante la quarantena. Ti dico la verità: controllavo ogni giorno la tua bacheca in attesa che pubblicasi “I lieti giorni del Corona”.
Giusy, grazie! Però così mi fai arrossire. Desidero invece da te, che hai seguito tutte le puntate, magari una critica, un appunto, qualcosa che a tuo avviso andrebbe migliorata...”.
Ma no! Maurizio, è tutto bellissimo, tu sei un grande…
Io ti ringrazio, ma forse esageri… non penso che non ci sia nemmeno una cosuccia che non ti sia piaciuta, parla senza problemi...”.
Vabbè, Maurizio… se proprio insisti, ma per essere pignoli pignoli… ogni tanto metti là dei giochi di parole banali, delle battutine che sembrano prese dai film di Lino Banfi. Poi quel dizionario, alcune voci erano forzate onestamente, non è che facessero riderete tanto. E poi, il tormentone di tua moglie che dice: “Lavatevi le mani”. Sì, la prima fa ridere, la seconda pure, dopo un poco si capisce che facevi i salti mortali per inserirlo nel racconto. Pure nel giallo, una trovata da quattro soldi…”
Scusami Giusy! Ma come ti permetti?! Hai demolito tutte le mie pagine? Mi chiami per insultarmi praticamente?”.
Ma sei stato tu a dire che volevi qualche critica, ho parlato secondo le mie letture”.
È arrivata la figlia di Umberto Eco. Ma chi sei? D’improvviso tutti letterati, tutti scrittori, tutti umoristi. Secondo me tu al massimo leggevi le vignette della settimana enigmistica. Chiamano per insultare… lo sapevo, gli haters, gli odiatori della Rete hanno raggiunto anche me. Ma fatti una risata, bella!”.
Scusami, Maurizio, ma io...”.
Ciao Giusy, ciao”
Stacchiamo ‘sta telefonata che è meglio.
Ok mi sono calmato. Vediamo chi c’è in linea: “Pronto?”.
Pronto? Bello della zia, come stai, tutto bene?”
Ma sei la zia Mariella?” (è una delle sorelle di mia madre).
Sì, non ti fai sentire mai, almeno ti chiamo io”.
Zia Mariella, scusami, stavo facendo una rubrica per le cose che scrivo; sto chiedendo ai lettori di darmi suggerimenti, critiche””.
Eh lo so! E io per quello chiamo!”.
Chiami per il diario?”.
Certo! Dico io, ma una puntata su di me non la potevi fare? Eppure mi sembrava giusto”.
Su di te?”.
Sì, hai messo tanti ricordi dell’infanzia, di quando eri più piccolo… chi ti ha insegnato a far ridere le persone? Ti ricordi quando i tuoi ti lasciavano con me ed io ti registravo che raccontavi le barzellette? Avevi quattro anni...”.
Lo so, ed ero balbuziente, una famiglia intera, matriarcale, 48 persone a ridere sulle mie registrazioni”.
Perché erano divertenti! E tu questa cosa la dovevi mettere nel diario, una bella puntata sulle serate di barzellette con la zia Mariella. Io me l’aspettavo….”.
Ma sai, zia, ci sono tante cose, non saprei, equilibri familiari...”.
E poi quella di Pierino che va in macelleria e gli scappa il ruttino… te la ricordi?”.
Sì, il macellaio gli dice: porco! E Pierino risponde: un chilo!”.
Allora te la ricordi! E perché non fai una puntata su questa cosa?”.
Vediamo, zia, sai adesso la gente esce, non ha più tanto tempo per leggere….”.
Va bene, va bene, ma non mi sono offesa”.
Zia, ora io dovrei proseguire...”
Daniela e i ragazzi tutto a posto?”.
Sì tutto bene, però ora devo staccare, ci sentiamo poi…”
Ma veramente Daniela grida in quel modo?”.
Sì, zia, però adesso io...”
Certo, bello di zia, lei ha comunque una bella voce, quindi sicuramente pure quando grida…”
Sì, sembra il brindisi della Traviata però con i cristalli rotti… ci sentiamo poi”.
Ma si troppu forti! Come ti vengono ‘ste battute?”
Così, non saprei… zia, scusa”.
Scusami, bello di zia, mi sta chiamando tua mamma al cellulare, ci sentiamo un altro momento. Ora tua mamma mi tiene almeno un’ora e mezza al telefono….”.
Non lo avrei mai sospettato, anche la permanenza al telefono sarà una questione di DNA. Ma proseguiamo con le nostre telefonate. Forse abbiamo ancora spazio per una: Pronto?
Pronto?”.
Sì, pronto, dicci il tuo nome, da dove chiami, è anche aggiungi una critica, un appunto, un consiglio per migliorare I lieti giorni del Corona”.
Io te lo avevo già dato il consiglio, ma tu al solito devi fare di testa tua!”.
Ma sei Miriam?”.
Sì, tua sorella Miriam, la tua sorellina piccola”.
E che vuoi? Vi siete messi d’accordo? Così la gente penserà che mi leggono solo i miei parenti e i miei amici”.
Perché non è così?”.
Sarà pure così, ma potevi camuffarti, davamo un’idea meno provinciale. Ora dimmi che vuoi?”.
Ti ho detto che potevi fare una puntata con me e Fabrizio, e la nostra quarantena con due bambini piccoli, uno di quattro anni e l’altro di otto mesi”.
Sì, me lo ricordo, ma non so se poteva funzionare….”.
Certo che funzionava! Ti ho raccontato un sacco di aneddoti, il nostro esaurimento, i capricci dei bambini, era un punto di vista diverso. Hai dato spazio a tutti, invece per me e tuo cognato nemmeno una parola. Sei sempre il solito! Stitico negli affetti!”.
Io stitico? Casomai parsimonioso, poco espansivo...”.
Quindi non ne fai più puntate? Hai concluso? D’altra parte, ormai siamo usciti di casa, non faranno più ridere le nostre avventure con i bimbi piccoli”.
Hai ragione… vedi, cara sorellina? E c’era bisogno di chiamarmi e di redarguirmi in diretta? Aspetta… mi sta chiamando nostro fratello Alessandro al cellulare, vediamo che vuole: “Ehi, dimmi Alex”.
Cioè, tuo fratello, il grande Mister Alex, che fa feste per bambini, è da mesi fermo, e tu nemmeno una parola nel blog?”.
E che potevo fare?
Che ne so… magari mi inserivi in una puntata e aggiungevi che faccio collegamenti online per le feste dei bambini”.
Vabbè, rimedio subito… Mister Alex, il miglior prestigiatore di Messina e provincia, disponibile anche online per la gioia dei tuoi bambini! Ti piace? Ok?
Va bene, mi piace… ma la prossima volta...”.
Aspetta, Alex, devo staccare; mio suocero mi chiama sul telefono dei ragazzi”. Non ce la posso fare, pure mio suocero, anche lui voleva stare nel blog.
Pronto, Maurizio?”.
Felice, ciao. Che c’è? Vedi, che posso fare una puntata sugli anziani, magari ti inserisco in una storia che fa ridere con Nina, qualche battuta, basta che non ti offendi… facciamo una cosa divertente”.
Maurizio, ma che m….. dici?”.
Parlo del diario, volevi anche tu una puntata…”
Ma quale puntata! Ma che m’interessa! Senti… se scendi a prendere il pane, passi dalla farmacia? Ho ordinato un collirio per me, si deve ritirare, io non esco per ora, c’è troppa confusione in giro”.
Menomale, almeno non rischio che mio suocero si offenda perché non ho scritto niente su di lui. Bene… però dicevo prima che i miei lettori sono praticamente tutti i miei parenti… nemmeno quello, mi sa che non ci arrivo al totale; tutti i miei parenti, tranne uno! La strada del successo è impervia, ma io comunque non mi arrendo… “Daniela, come si chiamava il collirio che devo prendere a tuo padre?”

Maurizio Colucci

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